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Proposte di itinerari, a piedi o in bicicletta

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025, 14:54

Argomenti :
Turismo
  1. IL CENTRO STORICO DI CENTO - a piedi

Foto 1 Rocca  Il percorso prende l’avvio dalla Rocca, la struttura difensiva sorta alla fine del 1300, per volontà del vescovo di Bologna Bernardo di  Bonnevalle,quale  freno  alle ambizioni di libertà e autonomia dei Centesi. Fu ricostruita e ristrutturata nei secoli per adeguarla ai più moderni     canoni   dell’architettura militare e perché potesse reggere i ripetuti assalti di truppe nemiche.

Chiesa della Rocca

 

La piazza antistante alla Rocca è il punto di partenza e di arrivo della via centrale della città, Corso del Guercino, sulla quale si affacciano le emergenze   architettoniche più importanti e significative di Cento. Si incontra sulla destra il Santuario della Beata Vergine della Rocca, edificato nel 1609 e ricostruito a più riprese nel corso del 1800. Al suo interno è custodita la venerata immagine della Beata Vergine della Rocca, un affresco staccato     risalente al 1460 o, secondo altre fonti, al 1597: dal naso della Madonna cola un filo di sangue che, secondo la tradizione, sarebbe dovuto all’atto     sacrilego di un soldato.

TeatroGiuseppeBorgatti

 Superata la seicentesca Chiesa di San Filippo Neri (chiusa), il cui altare maggiore fu realizzato da Ferdinando Bibiena, si raggiunge Il Teatro Comunale  Giuseppe Borgatti (chiuso per restauro). Fu costruito fra il 1856 e il 1861 su progetto di Antonio Giordani e Fortunato Lodi. Il prospetto esterno è caratterizzato   dalla vistosa decorazione a bande policrome arancioni e gialle e dall’eclettica ornamentazione in cotto, realizzata dalla ditta milanese “Andrea Boni e   Compagni”, su cui spiccano cornici, candelabre, medaglioni con ritratti di personaggi illustri, busti di artisti, fregi figurati e bassorilievi. L'interno presenta la   tipologia caratteristica del teatro all'italiana, con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi, il loggione e la platea.

palazzo_rusconi
 
Di fronte al Teatro (civico 32) si staglia il fronte porticato di Palazzo Tavecchi-Rusconi, la cui costruzione risale al 1766. Entrando nell’androne si ammirano il monumentale scalone d’onore, arricchito dalle statue raffiguranti le Muse e l’illusionistico trompe l’oeil affrescato su un muro del cortile Al piano nobile sono esposte le Collezioni d’arte Credem Banca, che annoverano importanti opere del Guercino e della sua scuola.
 
 
 
 

chiesa di san Sebastiano e rocco, esternoLa decorazione della facciata del Teatro Comunale Giuseppe Borgatti prosegue, indifferentemente, anche nel fianco, creando così uno scorcio dal forte impatto   plastico e cromatico. Si imbocca proprio la strada a fianco del Teatro, via Campagnoli e si gira a destra su via Cremonino per visitare la chiesa di San   Sebastiano e San Rocco , costruita fra 1521 e 1552 e completata con il portico di facciata intorno al 1630. L’interno subì importanti lavori negli anni Sessanta   del ‘700 sotto la direzione dell’architetto Pietro Alberto Cavalieri. Di notevole interesse sono la pala d’altare di Orazio Lamberti “Crocifissione con la Madonna,   san Giovanni Evangelista, San Rocco e san Sebastiano” (1579-80), la tela di Matteo Loves “Angelo custode” (1625-30) e gli affreschi con “Storie di San   Sebastiano” che Nicolò Silvestri realizzo nell’oratorio nel 1603.

Porta PieveUscendo dalla chiesa, dopo aver ammirato, la trecentesca Porta Pieve, che si staglia in fondo a vi Donati a segnare l’uscita dalla città in direzione di Pieve di Cento, si volta a sinistra e, superata l’antica dimora del Guercino (via Cremonino 13) si raggiunge la Chiesa di San Pietro , risalente al 1321. Nonostante i lavori che nel corso dei secoli modificarono la struttura originaria, sono ancora visibili alcuni frammenti della decorazione ad affresco trecentesca, mentre le navate laterali sono coperte a causa dei lavori di restauro. Parte delle opere che vi erano custodite sono temporaneamente esposte presso la chiesa di San Lorenzo.

FonteLavinaSuperato il prospetto classicheggiante dei bagni pubblici (Acqua Lavinia) progettato da A. Giordani nel 1866, si gira a sinistra in via Provenzali. A destra, attraverso un profondo androne, si entra nella piccola corte interna del Ghetto, istituito dai legati pontifici nel 1636 per isolare l'attivissima comunità ebraica, presente a Cento fin dall'inizio del Trecento. Nel cortile si affacciano alcuni graziosi balconcini del XVIII secolo. Gli arredi sacri e gli oggetti di culto appartenuti alla comunità israelitica centese sono oggi nella Sinagoga di Ferrara. GhettoEbraico

 


Usciti dal ghetto, si supera a sinistra palazzo Provenzali Benazzi (non visitabile), in cui visse il pittore e mosaicista Marcello Povenzali (1576-1639) e in cui è conservato un ciclo di affreschi del Guercino, e si raggiunge la piazza principale della città.

Piazza Guercino

I portici contraddistinguono Piazza Guercino, cuore culturale e sociale di Cento, al centro della quale campeggia la statua dell’omonimo pittore, realizzata dallo scultore centese Stefano Galletti nel 1862. Racchiudono la piazza due importanti edifici porticati, il Palazzo Comunale e il Palazzo del Governatore.

guercino-statua

Il Palazzo Comunale (chiuso per restauro) venne costruito nel 1612, ma il timpano e il fastigio che ornano la facciata, caratterizzata dal tipico portico e da   una balconata, furono realizzati nel 1756. All’interno spicca, per le decorazioni pittoriche e scultoree, la Sala Consiliare, dove si impongono, eleganti e severi, gli scanni lignei dei consiglieri comunali e del sindaco.

 

palazzoGovernatore_homeLa costruzione del Palazzo del Governatore fu commissionata dagli Estensi nel 1502, in occasione del matrimonio fra Alfonso I d'Este, erede del ducato ferrarese, e Lucrezia Borgia., figlia del papa Alessandro VI. La nobildonna portò in dote al marito il territorio del Centopievese, in precedenza sottoposto alla signoria del vescovo di Bologna, ma sempre ambito dai signori di Ferrara. L’attuale aspetto neo-medioevale del palazzo risale al radicale restauro del 1919.

Nell’angolo fra la piazza e via Provenzali, sulla facciata del palazzo, è collocato il Renometro, una colonna marmorea che misurava i livelli di piena raggiunti dal fiume Reno, in particolare durante l’inondazione del 1812. All'interno del Palazzo ha sede la Galleria d'Arte Moderna Aroldo Bonzagni (attualmente chiusa).

ChiesaDiSanBiagioDa piazza Guercino, percorrendo via Matteotti, si raggiunge la Basilica Collegiata di San Biagio, la principale chiesa di Cento. L’interno, a croce latina, con cupola ellittica all’incrocio fra transetto e navata maggiore, risale alla ricostruzione del centese Alfonso Toreggiani (1744). Vi si possono ammirare il grande coro ligneo di Fra Vincenzo Rossi (1743) e importanti tele, fra le quali “San Carlo Borromeo in preghiera” del Guercino.

Alla base del campanile, ricostruito a fine Settecento dall’architetto locale Pietro Alberto Cavalieri, una lapide ricorda le parole che Goethe spese per immortalare “la terra del Guercino” nel suo “Viaggio in Italia”. 

 

Pinacoteca civica_homeDi fianco alla Collegiata di San Biagio sorge il settecentesco Palazzo del Monte di Pietà, sede della Civica Pinacoteca Il Guercino, mentre di fronte spicca il Monumento ai Caduti, un imponente arco di sapore classico realizzato da Gian Francesco Costa nel 1931.Monumento caduti Cento

 



chiesa di Santa maria Maddalena, internoProseguendo per via Matteotti, si incontra al numero 21 la chiesa di Santa Maria Maddalena, un vero e proprio gioiello seicentesco che custodisce due opere dei nipoti e allievi del Guercino, “Santa Teresa d’Avila e Sant’Apollonia” di Benedetto Gennari junior e “Il Padre Eterno” di Cesare Gennari (la pala “Santa Maria Maddalena nel deserto è una copia, l’originale è custodita nella Pinacoteca Civica).


Angelo, facciata chiesa dei Servi_bassarisUsciti dal tempio si imbocca a sinistra: via Gennari: al civico 45 sorge la chiesa di Santa Maria Addolorata, detta dei Servi. Il semplice interno conserva importantissime opere d’arte: un brano d’affresco giovanile del Guercino raffigurante “Il sudario portato dagli angeli”, e le tele di Denijs Calvaert (1540-1619)  “L’Arcangelo Michele” e di Lorenzo Gennari (ma forse con interventi del Guercino) “San Francesco riceve le stigmate”.

 

ChiesaDelRosarioPalazzo Scarselli Tassinari, interno_bassarisolRitornando sui propri passi si incrocia via Ugo Bassi. Al numero 58 sorge Palazzo Scarselli Tassinari (chiuso per restauro) e poco oltre, a destra, si apre il sagrato la Chiesa del Rosario (chiusa per restauro), dalla bella facciata porticata. Il tempio fu progettato dal Guercino per la confraternita del Rosario, di cui il pittore fu priore. Le opere del Guercino che decoravano questa chiesa sono temporaneamente presso la chiesa di San Lorenzo.

 

MonumetoUgoBassi

Proseguendo lungo la via, si volta a destra in viale Bonzagni fino a incontrare i giardini dedicati a un eroe del Risorgimento italiano, nato a Cento nel 1801, Ugo Bassi. La statua che celebra il grande predicatore barnabita fu realizzata da Enzo Pasqualini nel 1951.

 

 

CasaPanniniPoco oltre si svolta a destra su Corso Guercino: Superata la casa natale del pittore Aroldo Bonzagni (numero 65), sulla destra si scorge il portico trabeato in legno di Casa Pannini, una delle più antiche ed illustri dimore patrizie centesi, risalente alla prima metà del 1400, affrescata dal Guercino fra il 1615 e il 1617 (una parte di questi fregi è esposta presso la Civica Pinacoteca.

PartecipanzaAgrariaCento

Proseguendo, al civico 49, si trova la casa natale dello storiografo e filosofo Giovanni Francesco Erri (1729-1783), oggi sede della Partecipanza Agraria, antichissima istituzione economica locale.

 

ChiesaDiSanLorenzo

Il Palazzo affaccia sul sagrato della chiesa di San Lorenzo, costruita fra il 1765 e il 1785, su disegno dell’architetto centese  Pietro Alberto Cavalieri. Attualmente la chiesa ospita la mostra "Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti".

 


2. ITINERARIO GUERCINIANO - a piedi

La visita ha inizio dal lato settentrionale di Corso Guercino, la strada che attraversa tutto il centro storico di Cento. Fra le diverse costruzioni del lungo portico di destra spicca Casa Pannini (civico 74), antica dimora nobiliare risalente al XV secolo, che conserva l’originale portico trabeato in legno. L’edificio, oggi caratterizzato dalla facciata gotica con finestre ogivali, custodiva un tempo un ciclo di affreschi, realizzati dal Guercino e dai suoi collaboratori fra il 1615 e il 1617. Questi fregi furono staccati nel corso del 1800 e una parte di essi è poi confluita nelle raccolte della Pinacoteca Civica Il Guercino.
Proseguendo la visita, poco oltre, sulla sinistra,  si apre il sagrato della chiesa di San Lorenzo, costruita fra il 1765 e il 1785 su commissione dell’ordine dei Gesuiti.  All’interno è possibile visitare la mostra “Guercino un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti”
Continuando lungo il corso si raggiunge il cuore pulsante della città, Piazza Guercino, dominata da due importati edifici porticati, il Palazzo del Municipio (1612), la cui facciata un tempo era decorata da affreschi del pittore centese, e il Palazzo del Governatore, oggi sede della Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni, dedicata a uno dei massimi artisti italiani del Novecento (attualmente chiusa). All’ombra dei merli del cinquecentesco palazzo si erge, splendente nel suo nitore, il monumento al Guercino, opera dello scultore Stefano Galletti (1832-1905). 
Imboccando, a lato del Palazzo Comunale, via Provenzali, si costeggiano a sinistra gli androni di accesso all’ex ghetto ebraico e a destra Palazzo Benazzi (civico 6), i cui interni furono decorati dal Guercino e dalla sua scuola nel 1614 (non visitabile).
In fondo alla strada si gira a destra in via Cremonino: si incontra sulla sinistra la Chiesa di San Pietro, quella in cui Il Guercino era solito andare a messa, in quanto poco distante si trovava la sua abitazione: al numero 13 spicca la lapide che ricorda che in quella casa porticata vissero lungamente il Guercino e suo fratello Paolo Antonio.
Per gli altari della chiesa di San Pietro Il Guercino realizzò tre pale, due delle quali sono conservate nella Civica Pinacoteca (La Madonna della Ghiara  con San Pietro, San Carlo Borromeo, un angelo e il donatore  e San Bernardino da Siena prega la Madonna di Loreto) e una al Louvre (San Francesco in estasi con San Benedetto e un angelo). 
Proseguendo lungo la via si entra nella chiesa di San Sebastiano e San Rocco, costruita fra 1521 e 1552 e completata con il portico di facciata intorno al 1630. L’interno modificato nel Settecento dall’architetto Pietro Alberto Cavalieri custodisce la bella tela del collaboratore tedesco del Guercino, Matteo Loves, che fra 1625 e 1630 realizzò il poetico“Angelo custode”. 
L’itinerario prosegue tornando indietro di pochi metri e voltando in Via Campagnoli, strada che si conclude proprio nel punto in cui sorge un gioiello centese, il Teatro Borgatti, contraddistinto dalla decorazione a bande policrome e dall’eclettica ornamentazione in cotto.
Nell’edificio situato a lato del teatro, una lapide ricorda l’antica sede dell’Accademia del Nudo, la scuola di pittura in cui il Barbieri insegnava agli allievi a disegnare dal vero.
Quasi di fronte, al numero 52, si trova Palazzo Rusconi, sede delle collezioni d’arte Credem, che annoverano diverse opere dell’artista centese e della sua bottega. Caratterizzano il palazzo l’illusionistico trompe l’oeil affrescato su un muro del cortile e il settecentesco scalone d’onore, arricchito dalle statue raffiguranti le Muse.
Si ritorna in Piazza Guercino, lasciando alle spalle l’imponente prospetto della Rocca di Cento, fortezza di origine medioevale, più volte immortalata dal Guercino, che si staglia, monumentale, a conclusione del corso.
Si svolta a sinistra in via Matteotti, dove sorge la Basilica Collegiata di San Biagio. Fra le pale d’altare che decorano l’interno, spicca, nella navata di destra, un’opera giovanile del Barbieri, “San Carlo Borromeo in preghiera”. Nella chiesa è esposta anche la statua della “Madonna del Rosario”, fatta eseguire a Piacenza e poi dipinta dal Guercino nel 1627.

Si entra poi nella Civica Pinacoteca Il Guercino: il museo abbraccia cinque secoli di storia dell’arte con dipinti, disegni e sculture realizzati fra 1440 e 1800 da autori come Ludovico Carracci, Guido Reni, Domenichino,  Bagnacavallo, Ubaldo Gandolfi, famiglia Galli Bibiena, Stefano Galletti. Il nucleo di opere più importante è sicuramente quello che ruota introno al Guercino e ai suoi collaboratori e seguaci: la Pinacoteca di Cento infatti è il museo che conserva il maggior numero di opere del Guercino nel mondo. 

Usciti dalla Pinacoteca si prosegue fino al numero 21 di via Matteotti, dove sorge la chiesa di Santa Maria Maddalena. Vero e proprio gioiello seicentesco, essa custodisce due opere dei nipoti e allievi del Guercino, “Santa Teresa d’Avila e Sant’Apollonia” di Benedetto Gennari junior e “Il Padre Eterno” di Cesare Gennari (la pala dell’altare maggiore “Santa Maria Maddalena nel deserto è una copia da Cesare Gennari, l’originale è custodita nella Civica Pinacoteca).
 
Usciti dal tempio si imbocca a sinistra via Gennari: al civico 45 sorge la chiesa di Santa Maria Addolorata, detta dei Servi. Il semplice interno conserva importantissime opere d’arte: un brano d’affresco giovanile del Guercino raffigurante “Il sudario portato dagli angeli”, le tele “L’Arcangelo Michele” di Denijs Calvaert (1540-1619) e “San Francesco riceve le stigmate” di Lorenzo Gennari (ma forse con interventi del Guercino).

Si percorre un tratto di via Gennari fino all’incrocio con via Erri. Nell’angolo sorge un edificio in mattoni che un tempo era la chiesa del SS. Nome di Dio, la cui fondazione risaliva al 1567. All’interno dell’edificio, oggi adibito ad uso civile, era collocata la meravigliosa tela del Guercino “Cristo risorto appare alla Vergine”, oggi custodita nella Civica Pinacoteca.

Si volta a sinistra in via Erri e poi ancora a sinistra in via Ugo Bassi e si supera Casa Benotti Chiarelli (civico 44), che custodiva  un ciclo di affreschi realizzati dal Guercino, poi staccati, e  due tele della bottega del Maestro:  Tutte queste opere sono esposte presso la Civica Pinacoteca di Cento.

Oltrepassata la chiesa di San Biagio si giunge davanti alla facciata di Palazzo Scarselli Tassinari (via Ugo Bassi 58, attualmente chiuso per restauro) in precedenza sede della Biblioteca Civica Patrimonio Studi. Un tempo questa residenza nobiliare ospitava un’opera del maestro centese, “La Pace” che oggi è possibile vedere all’interno della Galleria estense di Modena.

Poco oltre, sul lato destro, si trova la Chiesa del Rosario (attualmente chiusa), vero gioiello barocco della città. All’interno erano custodite diverse  opere del Guercino:  al centro della volta, appesa al soffitto, era collocata “L’Assunta” con il suo illusionistico scorcio “dal sotto in su”. Il pittore realizzò anche i quattro quadri del secondo altare di sinistra, che destinò a propria cappella gentilizia: “La Crocifissione”, “Il Padre Eterno Benedicente”, “San Francesco”, “San Giovanni Battista”. Tutte queste opere sono oggi esposte nella chiesda di San Lorenzo.

L’itinerario guerciniano a piedi nel centro storico di Cento termina qui.  
Chi ne avesse la possibilità può proseguire il tour raggiungendo in macchina due frazioni di Cento, Corporeno e Renazzo, in cui si trovano  due chiese di grande pregio artistico.

A Corporeno sorge la Chiesa di San Giorgio, risalente al Trecento ma interamente ricostruita nel Settecento. Il secondo altare di destra conserva una statua seicentesca della Vergine con il Bambino attorniata da un’opera giovanile di Guercino: “I misteri del Rosario e angeli” , mentre l’altare maggiore custodisce la tela di Matteo Loves “San Giorgio che uccide il drago”.

La Chiesa di San Sebastiano a Renazzo, pur risalendo al XV secolo, si presenta nella veste settecentesca progettata dall’architetto bolognese Carlo Francesco Dotti. L’armonioso interno conserva tre tele del periodo giovanile del Guercino (“Miracolo di San Carlo Borromeo”, “Madonna con Bambino e i Santi Pancrazio e Chiara”, “Madonna in trono con i santi Francesco, Antonio Abate e Bovo”) e una attribuita a Benedetto Gennari junior raffigurante “San Sebastiano”.

 

 


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