Legati da questa terribile esperienza Cento e Caldarola hanno dato vita a uno splendido rapporto di amicizia, consolidato, domenica 7, dalla visita della classa quarta della primaria del paese del maceratese colpito dal violento sisma del Centro Italia.
«Abbiamo trascorso un periodo brutto e tremolante, ma non ci arrendiamo e grazie alla solidarietà è diventato più emozionate. Questo momento perde importanza perché lo viviamo con la speranza... di generare un mondo migliore dove la gente ragiona con il cuore».
Così, con lo sguardo proiettato al futuro, vivono l'esperienza del terremoto i piccoli di Caldarola: frasi in rima, del tutto simili a quelle dei nostri bambini, cinque anni or sono. Legati da questa terribile esperienza Cento e Caldarola hanno dato vita a uno splendido rapporto di amicizia, consolidato, domenica 7, dalla visita della classe quarta della primaria del paese del maceratese colpito dal violento sisma del Centro Italia. In 41 fra alunni, insegnanti e familiari, accompagnati dal vicesindaco Debora Speziani e dalla dirigente dell'istituto comprensivo 'Simone de Magistris' Fabiola Scagnetti, sono stati ospiti dell'iniziativa organizzata da Comune di Cento e Comitato festeggiamenti di XII Morelli, da dove sono giunti i moduli divenuti parte del polo scolastico provvisorio di Caldarola.
L'arrivo in mattinata in città, alla primaria Carducci: è infatti in corso un gemellaggio che coinvolge le classi IVC, VE e VF della primaria, IC e IIC della secondaria di primo grado e la scuola d'infanzia dell'IC I "l Guercino". Dopo un'accoglienza festosa ed emozionante e la merenda insieme, lo scambio dei doni. «Vi ringraziamo per la costruzione di questo legame - ha affermato Scagnetti -. Vi abbiamo portato i simboli del nostro essere scuola anche senza scuola, senza mura». «Vogliamo proseguire in questa amicizia - ha rimarcato la dirigente centese Anna Tassinari -: vi verremo a trovare nella vostra scuola nuova».
Poi a XII Morelli, dove per il maltempo la 40ª edizione del carnevale è stata rinviata a domenica prossima, per il pranzo alla Sala Polivalente Parrocchiale, dove hanno trovato spazio anche il truccabimbi, i giochi, la musica delle Girlesque Street Band. Emozionante e commovente l'accoglienza dei bambini morellesi ai loro coetanei.
«Dalle macerie possono davvero nascere cose splendide: la volontà di andare avanti ci consente di affrontare le situazioni più terribili e di trovare sostegno negli altri, nell'amicizia per cui vi ringraziamo». Ha sottolineato l'assessore alla Scuola Cinzia Ferrarini, affiancata dall'assessore Matteo Fortini e da una nutrita schiera, trasversale, di .consiglieri comunali, Angelo Mottola, Daniela Tassinari, Marco Pirani, Gunner Maccaferri,Diego Contri, Marco Mattarelli.
«A Caldarola è tutto fermo: lo gridiamo, ma rimaniamo ascoltati - ha testimoniato il vicesindaco Speziani -. Andiamo avanti solo con le donazioni: persone che non ci conoscono ma che pensano a noi. Ed è questo che speriamo che i nostri giovani portino con sé: lo spirito dell'aiuto agli altri, del dono». «Dal 30 ottobre siamo senza scuola con i nostri 250 alunni - le ha fatto eco la dirigente Scagnetti -. Dopo un momento di sbandamento, siamo stati ancora più uniti: fra i vostri moduli e un ex capannone abbiamo trovato una sistemazione provvisoria, ma sappiamo che la risorsa più importante siamo noi, insieme a voi».
Tanti regali consegnati agli ospiti dagli organizzatori della giornata, ma anche dal Carnevale di Cento; dai Centesi di Ardin, che con Alessandro Ramin, hanno annunciato di aver devoluto a Caldarola, nel nome di Alessandro Frabetti, il ricavato della commedia dialettale portata in scena; dall'associazione culturale Exiit, che, come riferito da Manuel Govoni e John Strada, grazie a un concerto hanno raccolto risorse e ha fornito materiale per le scuole.
«Ci fa piacere che siate venuti a trovarci: continueremo a coltivare questa amicizia - ha chiuso il sindaco Fabrizio Toselli -. Quando fummo colpiti noi dal terremoto, nel 2012, la vicinanza degli altri è stata una grande forza per ricostruire e ripartire. Ora vogliamo restituire la generosità e il sostegno ricevuti».