Data di ultima modifica: 
09 Gennaio 2019

Natale Ortodosso per i bambini della comunità italo-russa centese

La festa è stata organizzata dall'associazione di promozione culturale "Casa creativa Istoki"

Anche quest’anno in occasione del Natale Ortodosso (7 gennaio) l’associazione di promozione sociale “Casa creativa Istoki” ha organizzato una festa per numerosi bambini di famiglie italo-russe e russe di Cento e Comuni limitrofi.

“E’ la quinta volta che organizziamo il festeggiamento del Natale Ortodosso a Cento coinvolgendo numerosi bambini delle diverse famiglie italo-russe presenti nel centese e anche in Comuni vicini”, dice Janna Belyaeva Preti, dell'Associazione Istoki, che spiega: “In queste occasioni c’è molta allegria e partecipazione: i bambini recitano poesie o filastrocche, si cantano canzoncine, si fanno girotondi e naturalmente si balla. Sono obbligatoriamente presenti “Nonno Gelo” (Babbo Natale) e la sua nipotina “Sniegurocka” (Fiocco di Neve) oltre all’immancabile albero di Natale le cui decorazioni si accendono come per incanto alla richiesta corale dei bambini “accenditi albero”. Sono presenti anche numerose mamme alcune delle quali partecipano alla festa indossando costumi tradizionali russi, si improvvisano diversi giochi ai quali i piccoli partecipano con grande divertimento, poi c’è la distribuzione dei regali e un buffet dolce finale”.

Le famiglie italo-russe che collaborano con “Istoki” sono numerose e ben integrate nella nuova realtà che le circonda e contemporaneamente desiderano conservare e valorizzare uno degli aspetti fondanti della loro costituzione: quello della cultura russo-ortodossa da cui provengono, soprattutto le donne.

“In Russia per Natale e per le feste di fine anno si organizzano eventi molto divertenti e coinvolgenti per i bambini nelle scuole e nelle materne… ci pacerebbe, in futuro, riuscire a organizzare qualche iniziativa anche con le strutture dell’infanzia di Cento e dintorni: conoscere le feste e le tradizioni di altre realtà socioculturali porta all’avvicinamento e alla comprensione fra i popoli e se ciò coinvolge prima di tutto i bambini pensiamo sia un buon inizio per festeggiare il Natale”, conclude Janna.

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