Lunedì 27 gennaio 2025 presso la Sala Estense di Ferrara
Il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello ha consegnato la medaglia al valore alla memoria del caporal maggiore Nando Balboni nato nel 1913 a Finale Emilia, residente a Corporeno.
Presenti alla cerimonia, visibilmente commossi, i nipoti Nando e Fernanda nati entrambi nel 1948, che hanno ritirato la medaglia accompagnati dal sindaco di Cento Edoardo Accorsi.
Il 2025 si configura come un anno particolarmente significativo in quanto l’8 gennaio è stata approvata la proposta di legge relativa all’ Istituzione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra Mondiale che verrà celebrata il 20 settembre di ogni anno.
Nando Balboni, figlio di Antonio e di Clelia Lodi, nasce a Finale Emilia nel 1913 e l’anno successivo si trasferisce con la famiglia a Corporeno; il 20 settembre 1942 sposa Adele Tura e il 26 ottobre dello stesso anno, dopo appena un mese dalle nozze, viene richiamato alle armi.
Nando aveva due fratelli, Nino e Lodoveo e due sorelle, Ines e Onda; non avendo avuto figli si sono occupati i nipoti di far luce sulla figura di questo zio di cui la famiglia conservava ancora alcune lettere e immagini oramai sbiadite dal tempo.
Grazie alla corrispondenza inviata ai familiari è emerso che il 25 novembre 1943 Balboni si trovava nell’area di smistamento stalag 339, ex risiera San Sabba e successivamente nello stalag 352 di Minsk, Campo di detenzione liberato dai russi. Risultava inoltre che con lui c’erano altre due
persone del territorio, un certo Fabbri e un Marescalchi di Torre Spada; il primo senz’altro deceduto e tumulato in Russia, il secondo invece presumibilmente è rientrato in patria.
Dopo decenni di silenzio, nel mese di agosto del 1983 la Croce Rossa Mezzaluna Sovietica, inviò al governo italiano un elenco con i nominativi di sessantaquattro militari italiani sepolti in un cimitero a Kirsanov, fra i quali risultava presente anche Nando Balboni, deceduto per malattia.
Dato per disperso, catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943, era uno dei tanti internati, destinati a campi di lavoro, attualmente identificati come IMI (Internati Militari Italiani).
Recenti ricerche porterebbero ad individuare circa una trentina di persone del territorio centese internate nei campi e decedute di stenti.
Nando Balboni è presumibilmente il primo centese deceduto all’estero ad aver ottenuto il doveroso riconoscimento con la medaglia d’onore.